Un Ristorante, un Pub, un Bar o qualsiasi altro locale che vende vino/birra, ogni giorno affronta dei problemi importanti:
E i problemi di abbinamento col menù, dei riordini, delle bottiglie esaurite e dei furti rimangono comunque…
Migliora la professionalità e l’organizzazione del locale:
La nostra Vetrina Intelligente collegata all’Applicazione rientra tra i beni strumentali (inseriti nella Legge di Bilancio 2021 del Governo) per la trasformazione tecnologica/digitale delle imprese e acquistabili con un:
Chi acquista Amélie – SWC spende MOLTO MENO con il credito d’imposta legato all’industria 4.0
ATTENZIONE: GRANDE VANTAGGIO
Chi investe sul progetto ha una detrazione fiscale fino al 50% (se è una persona fisica) e una deduzione del 30% (se è una persona giuridica)
Consiste nell’utilizzare Internet per la raccolta di capitale da gruppi di persone con interessi comuni al fine di finanziare un progetto o un’iniziativa. Gli elementi che compongono questo fenomeno sono: lo scambio di informazioni (idee e progetti) e di capitali (funds) tra persone o gruppi di persone (crowd), attraverso strumenti informatici (social media, social network), in un ambiente virtuale (Internet).
Se, come concetto, la raccolta fondi online non rappresenta una grossa novità, la principale innovazione portata dal crowdfunding è rappresentata dal modo con il quale vengono utilizzati gli strumenti informatici disponibili oggi. La capacità delle piattaforme di crowdfunding di coinvolgere ed emozionare un vasto numero di persone costituisce l’elemento essenziale per promuovere un finanziamento di successo.
Può investire chiunque, sia persone fisiche che persone giuridiche, purché maggiorenni.
La crescente difficoltà di accesso al credito da parte delle PMI, ha contribuito allo sviluppo di un nuovo modello, l‘equity crowdfunding. Il modello equity prevede un finanziamento sotto forma di capitale di rischio al fine di ottenere delle quote di partecipazione nella società.
In Italia, Consob ha emanato un apposito regolamento nel giugno 2013 che consente a chi ne abbia i requisiti e previa autorizzazione dello stesso organo di vigilanza, di gestire piattaforme di Equity Crowdfunding. Tali piattaforme possono pubblicare le offerte di sottoscrizione dell’investimento, a condizione che gli offerenti rientrino nelle seguenti categorie: start-up innovative, PMI innovative, OICR e società che investono prevalentemente in startup o PMI innovative. Nestmoney è una di queste piattaforme.
Se sei diventato socio di una società start-up o PMI innovativa, puoi partecipare alla vita societaria esercitando, se previsto, il diritto di voto nelle assemblee o esaminando e approvando i bilanci societari. Lo statuto della start up innovativa, finché rimane tale e comunque nei successivi tre anni dall’offerta effettuata tramite il portale, deve riconoscere agli investitori, nel caso di cambio di controllo societario, il diritto di recesso o di co-vendita (c.d. tag along), indicandone modalità e condizioni.
Seppure i titoli non possano essere negoziati in mercati regolamentati, potrebbero essere creati, anche con l’ausilio del portale, dei punti di incontro fra gli investitori (blog, bacheche etc.) dove i soci possono seguire gli sviluppi della vita societaria e proporre la compravendita dei propri strumenti finanziari.
La Persona fisica ha diritto a una detrazione fiscale del 30% o il 50% della somma investita (se persona fisica). Oppure una deduzione del 30% se è una persona giuridica.
Entro 7 giorni dalla data in cui nuove informazioni (fatto nuovo o segnalazione di un errore materiale) rispetto a quelle esposte sul portale sono portate a conoscenza degli investitori, prima della conclusione con successo dell’offerta, è possibile revocare l’adesione.
Gli investitori retail (non professionali) hanno il diritto di cambiare idea con restituzione delle somme investite e senza nessuna spesa a patto che ciò avvenga entro 7 giorni dall’adesione tramite una comunicazione al portale.
Se una campagna di equity crowdfunding non raggiunge il proprio obiettivo entro i termini stabiliti, i fondi versati vengono restituiti agli investitori senza alcuna spesa.
Sì. Anche subito dopo la conclusione dell’offerta. E’ consigliabile vendere le quote dopo almeno tre anni dalla sottoscrizione dell’offerta per non perdere il vantaggio fiscale acquisito. Le quote possono essere vendute a chiunque ne sia interessato. Generalmente i soci già presenti nella compagine sociale hanno un diritto di prelazione; nel caso in cui non intendano avvalersi di tale diritto la vendita può essere effettuata a chiunque.
Certo, in qualunque momento l’investitore può uscire dalla società. Per farlo deve individuare un soggetto terzo disposto a comprare le sue quote. Essendo la società non quotata questa operazione può essere difficoltosa. La presenza dell’investitore professionale o degli investitori a supporto dell’innovazione potrebbe essere di aiuto per coordinare un’uscita efficace e redditizia per tutti gli investitori. È consigliabile vendere le quote dopo almeno tre anni dalla sottoscrizione dell’offerta per non perdere il vantaggio fiscale acquisito. Ciò nonostante, a seguito di un’offerta interessante, anche prima dello scadere del terzo anno è opportuno prendere in considerazione l’opportunità di vendere le quote sottoscritte in virtù del potenziale guadagno ottenibile eseguendo la vendita.